Idee da raccontare

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Non saprei dire che sia meglio l’uno o l’altro. Il ticchettio dei tasti uniforme che riempie la notte di suoni, di quelli che impregnano la stanza , lei che conterrà  il ricordo di me più a lungo di quanto non farà  con il mio profumo, o la matita che naviga sicura fra le righe di un quaderno qualsiasi, semplicemente di carta e inchiostro.

A far la differenza, è certo, sono le parole, e le migliori sono quelle che prendono forma di castelli per aria quando il sole è spento e la casa è in silenzio. Quelle che non scrivi, che nutrono la tua fantasia perché a metterle su carta, a imprimerle su monitor diventerebbero tue e d’altri. E di alcuni sogni si discute silenziosamente, in quella solitudine che nutre l’anima.

Non scriverà di queste parole nel nuovo quaderno. Dirà di spunti nuovi, di orizzonti ancora non raggiunti, di nuove storie e forse, se sarà fortunata di parole che avrei dovuto nascondere.

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Benvenuto.

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