Siamo giunti al sesto appuntamento coa vicino S’Ardia.
Per tutti i curiosi ricordiamo che s’Ardia è una corsa di cavalli, che normalmente si corre tra il 6 ed il 7 di luglio. La gara equestre è corsa sia a Sedilo che a Pozzomaggiore. Si tratta, come spesso accade quando in Sardegna ci sono di mezzo cavalli e feste, di una piacevole rievocazione storica, una sfida fra uomini antica come la notte dei tempi che ogni anno si ripropone senza posa. Vengono ripercorse tracce di una antichissima battaglia, protagonista l’imperatore Costantino e antagonista il suo nemico Massenzio.
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Costantino rappresentante della cristianità combatte oggi come ieri gli infedeli, mossi da Massenzio. E’ il parroco a scegliere il capo corsa, che viene chiamato Sa prima Pandela, che a sua volta sceglierà i suoi uomini di fiducia, seconda e terza pandela. Lo accompagneranno per questo viaggio con tre scorte nelle cui fila si conteranno i più eccellenti cavalieri di Sedilo.
Palcoscenico privilegiato e punto cardinale della stessa corsa è la cinquecentesca chiesa di San Costantino. La gara prende avvio a “su frontigheddu”, pendio molto ripido da cui si domina tutta l’area del santuario e una galoppata di trenta metri o giù di li porterà il gruppo all’arco d’accesso alla corte. Si tratta del passo più delicato e pericoloso della corsa, che richiede tutta l’attenzione dei cavalieri. Si gira intorno alla chiesa per 5 o 7 volte e la prima pandela si reca verso sa muredda, una rotonda al centro della corte dove infissa si trova una croce. I cavallerizzi ancora una volta si propongono in spettacolari giri intorno al simbolo sacro e volano infine verso il santuario.
Questo concluderà l’Ardia, che la mattina successiva si riproporrà i medesimi percorsi. Per tutti quelli che non cavalcano si ripropone un’Ardia più pacifica dopo due settimane, frequentata da donne e bambini che a piedi partecipano si cimentano in una corsa dall’itinerario simile a quello descritto.
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Forse meno nota ma non per questo meno affascinante è s’Ardia di Pozzomaggiore. Qui il sacro ed il profano si mescolano intimamente, in una corsa che si svolge tra il 6 ed il 7 di luglio come nel caso di Sedilo. I cavalieri in questo caso saranno guidati da un Alfiere chiamato tradizionalmente su caddu ‘e punta. Questo dovrà reclutare una propria scorta, un esercito a tutti gli effetti che dovrà frenare la furia di quello nemico. L’obbiettivo della gara è raggiungere l’antica chiesa di San Costantino, realizzata nel 1923.
Si dovranno compieretre giri in senso orario e tre giri in senso antiorario intorno alla struttura che simbolicamente rappresenteranno il bene e ilmale. A conclusione di queste evoluzioni i cavalieri riceveranno la meritata benedizione. Anche in questo caso il capo corsa rappresenta l’imperatore Costantino difensore della cristianità , vestito di una sgargiante camicia rossa e un copricapo in forma di corona. La tradizione vuole che non venga mai superato in corsa e che vinca. Il caso diverso sarebbe di cattivissimo auspicio.
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Contemporaneamente all’evolversi della gara, per le vie del paese vengono mossi in processione simulacri di San Costantino, di sua madre Sant’Elena, e del papa che lo battezz’à, San Silvestro. A completare il quadro una miriade di bancarelle poste ad ogni angolo, dove è possibile acquistare i prodotti enogastronomici ed artigianali propri del territorio.
Curiosità : Ardia deriverebbe dal sardo logudorese “bardiare”, che tradotto letteralmente significherebbe fare la guardia. La corsa in origine è probabile servisse infatti a proteggere il santuario dalle escursioni esterne.
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