E’ un sogno, e come tutti i sogni non si dovrebbe realizzare, lo so. Eppure prende sempre più consistenza. Si fa sempre più vero. E’ da settembre che ha preso forma, e ora è assolutamente concreto. Quasi lo posso toccare. No, l’ho toccato. Ho restitiuto la bozza tre giorni fa. La correzione è stata ardua eppure pare che il lavoro che è venuto fuori sia gradevole. Lo sapremo solo per natale quando mi pubblicheranno il primo libro. Forse è una cosa da nulla, e forse è una cosa che non mi porterà a nulla. Ma se mai avete avuto un sogno irrealizzabile, che si è fatto cosa vera, bhe allora mi potrete comprendere.
Venerdì scorso, quando ho riportato il lavoro corretto all’editore mi è tornato alla mente il momento preciso in cui ho desiderato, per la prima volta, d’essere scrittrice. Si dice cosi di chi pubblica libri no? Anche uno solo? Bhe guardavo Piccole Donne. Non fate gli occhi in bianco, non si cresce e si diventa donne impunemente. Senza aver mai visto film tipo Piccole Donne, o Via col Vento, Love Story. E vi dirò di più. E’ d’obbligo che si guardino piu di una volta. In ogni caso.. Quanti anni avrà avuto.. Sei, sette magari? Joe portava il suo manoscritto all’editore. Lo teneva stretto al seno quel mazzo di fogli chiuso da un laccio di raffia. E aveva l’occhio di chi portava carico prezioso. Immagino d’aver avuto io pure lo stesso occhio, in quel breve tratto che separava la macchina dal citofono.
Intanto mantengo i piedi ben fissi al terreno. Mi dicono grandi cose di questa pubblicazione. Ma è sempre meglio sorprendersi quando le cose accadono, piuttosto che rattristarsi perché ci si attendeva qualcosa che non è venuto.
Claudia
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