Le streghe: Sa Coga


775f405b725c5c56La strega nella zona più meridionale della Sardegna, grosso modo entro tutto il Campidano, viene chiamata koga. I meglio informati fanno risalire il suo nome al più antico coquere, il cui significato, cuocere, si dovrebbe riconnettere alla ben nota arte delle streghe di cuocere e mescere erbe medicamentose. Su kogu è la più rara e insolita versione maschile, anche se la tradizione vuole la strega quasi esclusivamente donna. Agiscono queste creature notturne, all’interno del medesimo villaggio nel quale nascono, vivono, lavorano e intessono rapporti sociali.
Gli anziani raccontano che strega si nasca e solo in rarissimi casi lo si diventi. Saranno destinate a questa sorte le bambine nate la notte di Natale a mezzanotte precisa, o la settima nata in una famiglia, esclusivamente se femmina. Dei nati in Febbraio si dice invece che possano a loro piacimento richiamarle, ma solo se nati primogeniti. E una sorte che non si sceglie, e sembra sia una condanna dalla quale non si possa guarire. Condanna perché queste donne, spinte dall’istinto a questo si devono arrendere anche se imponesse loro di ledere agli stessi propri figli, o nipoti. Abbondano le leggende che narrano di kogas costrette a suggere il sangue dei loro stessi parenti, disperate a causa della sorte crudele voluta ricorrentemente da Dio e solo in rare circostanze imposta dal demonio.
Riconoscere queste creature è pressoché impossibile visto che i tratti che le caratterizzano sono nascosti, o non esclusivi delle streghe. Sarebbero infatti dotate di una spiccata bruttezza, tanto che delle ragazze non troppo avvenenti si diceva “Paridi una conch’è coga”. Le caratterizzerebbe un indefinito aspetto diabolico e una insolita peluria diffusa per tutto il corpo. Alcune porterebbero una minuscola coda di ferro o una croce pelosa sulla schiena, chiaramente invisibili quando si indossano gli abiti. E’ forse per l’assenza di volontarietà che la società sarda tende di rado a colpevolizzare la strega vampiro. Destino infame voluto da altri, che le costringe a macchiarsi del peggiore dei crimini, l’uccisione dei neonati.
Ma la figura della strega si presenta duplice ed enigmatica, crudele sì, ma capace di ripristinare ordine, equilibrio e giustizia. A questo ruolo vennero implicitamente legate anche donne apprezzate e stimate. La stessa Eleonora D’Arborea, giudicessa saggia e capace, in molte leggende è tratteggiata come colei che riesce a riportare equilibrio e ordine con capacità del tutto eccezionali, quasi magiche. Come solo le streghe saprebbero fare..

2 Comments
  • Lucenera
    Febbraio 16, 2011

    Ceh!!Allora posso richiamare le streghe se miva?!:o

  • Kalaris
    Febbraio 16, 2011

    Se ci riesci, facci sapere! Ihihi 😉

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