Si tratta di una festa relativamente recente, che riporta in auge l’orgoglio regionale, spolverandolo un pò. Peccato che in pochi ricordino il motivo che ha spinto il Consiglio Regionale il 14 Settembre 1993 a renderla festa regionale, regalandole un nome altezzoso ed importante: Sa Die de Sa Sardinia, la festa del popolo sardo. Meriterebbe, questa festa un occhio di riguardo maggiore da parte dei Sardi, soprattutto perché il ricordo che custodisce è di quelli che si dicono importanti. Correva l’anno 1974, e il 28 di Aprile i Sardi levarono la testa; l’alzarono proprio e iniziarono a ringhiare contro i dominatori che venivano dal mare, sprezzanti, ottusi, pretenziosi. Il 28 di Aprile si ricordano i Vespri Sardi.
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E’ vero, la storia non è stata generosa con la nostra piccola isola, quasi che un minuto territorio, meritasse una minuta pagina di storia. E così anche gli isolani hanno preso a dimenticare, così impegnati a guardare oltre il mare da non rendersi conto di quanto ci fosse da guardare in quella terra nascosta sotto la risacca del Mediterraneo.
La storia, quella locale ci racconta di giornate di fuoco, e ci tiene a sottolineare come, per un attimo e in un attimo la gente dell’isola abbia sollevato la testa, china e dolorante a causa del susseguirsi del dominio altrui e abbia d’improvviso cacciato l’invasore. La gente di Sardegna era guidata da quelle misteriose figure note con il nome di capi popolo, gente del popolo, capaci di assaporare il sentimento di frustrazione, condividerlo, dominarlo e indirizzarlo. E lo indirizzarono controi piemontesi, che furono presi immediatamente dalla frenesia d’andare, accompagnati poco pacificamente dai sardi alle proprie imbarcazioni e spediti là , da dove erano venuti. Anche il pomposo Vicerè e la sua Signora vennero convinti all’allontanamento.
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Ma perché i Vespri Sardi scoppiarono è presto detto. Non già per sofferenza, fame, carestia o intolleranza al dominio altrui, il sardo sopporta bene ahimè la fatica impostagli, ma per il subdolo inganno cui furono oggetto. Dopo la fedeltà dimostrata alla corona piemontese, che portò i sardi nel 1973 a respingere l’attacco da parte dei Francesi , il governo piemontese dichiarandosi intenzionato a premiare il gesto dei sardi, rifiutò comunque le richieste di questi. Si domandava un lieve incremento dell’autonomia, impieghi civili e militari per i conterranei, e una maggiore indipendenza nella gestione delle cose sarde. Il rifiuto causò la rivolta, passata alla storia con il nome di Vespri Sardi, quest’anno festeggiati il 27 e 28 Aprile ed il 1 Maggio.
Luglio 25, 2010
Buongiorno, scrivo per segnalare due sviste:
[…Correva l’anno 1974, e il 28 di Aprile i Sardi… (1794)]
[…che portò i sardi nel 1973 … (1794)]
Complimenti per il BLOG!
Luglio 25, 2010
Grazie mille per la visita e per l’attenta lettura. :))