Era trascorso del tempo, ma quella mattina le rimaneva impressa come bruciata con il fuoco sulla pelle. Era una domenica novembrina di quelle dolci e profumate, di quelle durante le quali sembra che tutto sia possibile. Lei si era svegliata felice.
<<Andiamo a fare colazione al Poetto>>, aveva detto, senza chiedere né dubitare. Si erano vestiti. La bambina aveva scalciato appena. Era lei o una sensazione? Non le sembrava ancora d’averla in grembo eppure c’era, cresceva e lei ignorava ancora cosa significava essere madre.
Il Poetto li attendeva profondo e smagliante, caldo e assolato, con un mare liquido e freddo che pareva voler parlare.
<<Oh se potessi raccontarti le mie storie>> le era parso che lui le dicesse, e lei rispose: <<Io le ascolterei>>.
Lui sorrise mosso dalla brezza mattutina. Le sedette accanto e le raccontò di quell’angelo fatato che un tempo cavalcò la sella imponente.
<<La vedi?>> disse allontanando la foschia per mostrargliela nitida. Le nuvole si spostarono svelte, e morbidi vapori fecero di quella di pietra un incanto naturale e imprendibile.
<<Non sai che bellezza quell’angelo che cavalcava, era vestito d’argento e aveva i capelli neri come la notte. Gli occhi palpitavano fluidi e la donna che portava in sella era bella e dura come il granito. Sardinia era il suo nome, ancora sta la su ad aspettarlo. La vedi? Si nascose da quelli che li seguivano, lui le promise sarebbe tornato, lei ancora aspetta il suo angelo, bella e dura preziosa come uno scrigno. Oh che secoli leggendari. Li puoi immaginare?>>
La donna quasi madre fece di sì, che li immaginava e Mare le mostrò la vita di una piccola imbarcazione, colorata e bella, che rubava segreti dai fondali, le indicò quella vecchia che sembrava giovane perché la salsedine la fortificava e quell’uomo che fra la sabbia e le pietre cercava tesori.
<<Questi sono figli del mare. Bella genia la tua genia, fatta di sole, di sale e vento>>.
Lei sorrise fra un cappuccino e un croissant al miele.
<<La nostra vita è meravigliosa>>, disse a occhi chiusi al marito. Lui non rispose niente. Le fece una foto ed entrambi portarono di quel giorno il ricordo per sempre sulla pelle.
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