Non si dica che non ci sto provando. E quando ci sarò riuscita non sarà per una certa, vaga e non meglio distinta botta di fortuna, ma soprattutto per l’impegno.
Visto che nella mia lista delle priorità parlare il sardo in maniera credibile è nei primi dieci posti, ho pensato che fare un po’ di vocabolario mi sarebbe tornato utile.
Ebbene: farò come da bambina facevo con l’italiano. Ogni giorno un tot di parole dal vocabolario, partendo dalla A. Inizierò dal campidanese, ma arriverò anche da te, logudorese.
ABBAIARE – BAULAI
Su cani baulat; cani chi baulat no mussiada; cani chi baulat meda mussiat pagu.
Il cane abbaia; cane che abbaia no morde; cane che abbaia molto morde poco.
ABBRACCIARE – IMPRASSAI (imprassidu – abbraccio / imprassada – abbracciata) – AFRANZAI
Su ballu afranzosu; De duos males abratza su minore; Chini troppu abbràtzada pagu stringidi.
Il ballo moderno nel quale ci si abbraccia; di due mali, abbraccia il minore, chi troppo abbraccia, poco stringe.
ABBRONZATO – ASSOLIAU – ARRECOTTU
Torrai nieddu – abbronzarsi
ABBRUMARE – ANNEBIDAI
Passo e chiudo.
Fonte: Vocabolario di ANTONINU RUBATTU
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