Ildegarda da Bingen è ormai una presenza costante e discreta nella mia vita. Sembra strano dirlo, visto che ci separano quasi mille anni, ma provo nei confronti di questa donna una familiarità e una fiducia che va oltre il razionale. E la cosa ancora più strana è che chiunque per gioco o per destino la incontri nel proprio cammino, prova le medesime sensazioni: ispirazione, ammirazione, curiosità, familiarità.
Se ancora non sai chi sia, leggi questo mio articolo, e ascolta la sua musica. La puoi trovare qui.
Ildegarda, il cui nome potrebbe essere tradotto in con “la battagliera che protegge il recinto”, e non mi viene in mente nome più adatto per questa donna, è stata una creatura dagli interessi imbarazzantemente numerosi. Imbarazzantemente per noi che continuiamo a dire di occuparci di un sacco di cose, ma poi ti capita sotto mano la bibliografia di Ildegarda von Bingen e va beh, lasciamo stare.
Musica, scienza, guarigione, erboristeria, alimentazione, religione, scrittura sono solo alcuni di quelli che oggi ci interessa citare. Il segreto del successo in tutti questi campi? Ildegarda ha trovato un filo conduttore in questo mare di ragioni: l’uomo, il suo benessere e il contatto con la natura.
Viriditas – Vivere dentro il flusso della natura
Scrive frequentemente di alimentazione e ricorda più volte che per stare in salute è fondamentale vivere nella viriditas. Ora, spiegare in due parole cosa sia la viriditas sarebbe impossibile: mi riservo di approfondire durante qualche lezione. Qui basti dire che il termine può essere tradotto con Energia Verde Vitale, la forza della Natura. Vivere nella viriditas significa vivere in salute, in armonia, gioiosamente, in equilibrio. E il termine gioiosamente non l’ho scritto a caso: la gioia per Ildegarda è di fondamentale importanza. Difficile non esserlo se si vive a contatto con la natura e dentro il suo flusso. Ma se pure così non si raggiunge questo gioioso impulso alla vita, nessun problema: ci aiuta il cibo che consumiamo. E finalmente arriviamo al punto e alla nostra ricetta!
Nella preparazione gli ingredienti immancabili sono quattro: eccoli raccontati.
Fra i cereali consiglia con insistenza (o lo capisci, o te lo fa capire lei) il farro monococco, cereale antichissimo, ma meno produttivo e redditizio del frumento, quindi bocciato dall’uomo moderno. Ecco perché del farro ne sappiamo poco o niente.
Le analisi moderne a cui è stato sottoposto lo confermano: è un cereale preziosissimo. E’ ricco di albumina, grassi, idrati di carbonio, vitamine, minerali, oligo elementi e scorie. Il cereale della felicità, così viene definito.
Fra le spezie consiglia invece la noce moscata, che “dilata il cuore, purifica tutti i sensi e da all’uomo una buona intelligenza” insieme con i chiodi di garofano, ottimo rimedio contro il mal di testa (causato dalla pressione alta) e la cannella, che “ha una gran forza: chi ne maneggia spesso diminuisce in sé gli umori cattivi trasformandoli in buoni”.
Li chiama i biscottini per i nervi, e li regala all’umanità tutta, lasciando però, democraticamente, libero campo alla tipologia di impasto: quel che non deve mancare è la farina di farro, la noce moscata in polvere, la cannella in polvere, e i chiodi di garofano.
Dopo aver letto questa ricetta, l’ho pensato subito: mescolo la ricetta dei biscotti di Ildegarda a quelli di Nonna Barbara. E ce l’ho fatta! Ho preso la tavola del pane, tirato fuori tutti gli ingredienti per la realizzazione dei biscotti, messo la sua musica, accostato al tagliere un cristallo di ametista (minerale molto amato dalla badessa), acceso una candela, fatto bagnare la farina con i raggi del sole e impastato nella mia amatissima scivedda.
I biscotti per i nervi (felici) di Ildegarda e Nonna Barbara
7 gr di noce moscata in polvere
7 gr di cannella in polvere
1 gr di chiodi di garofano
200 gr di farina di farro
50 gr di farina di mandorla
100 gr di zucchero integrale
85 gr di burro
1 uovo intero
1 tuorlo
½ bustina di lievito
Una volta impastati i biscotti crea un rotolo di pasta da avvolgere nella pellicola. Metti in frigo per un’ora trascorsa la quale taglia con coltello passato nella farina (così scivola meglio). Crea cerchi di impasto e inforna a 180°.
Con questa dose riuscirai a preparare 20 biscotti circa dall’aroma assicurato. Mi da una certa emozione pensare che quelli preparati da me sono forse simili ai biscotti che Ildegarda, quasi mille anni fa, sfornava per sanare i nervi scossi delle sue monache. E’ questo l’approccio che ti consiglio di mettere in campo mentre prepari i biscotti e li consumi: non sono un passatempo, sono una medicina, sono un’alchimia, sono una magia. Affida al loro il potere di ripristinare la tua gioia, la tua allegria. Inizia con un sorriso e buoni ingredienti.
I biscotti per i nervi fortificano i cinque organi di senso, impediscono il loro invecchiamento, conferiscono giovialità, buona dose di coraggio e cuore allegro. I biscottini perfetti per questo periodo, non trovi?
Ultimo consiglio della badessa: gli adulti possono mangiare da quattro a cinque biscotti al giorno, i bambini al massimo tre, diversamente cresceranno troppo furbi.
Mamme, vedete voi.
Dicembre 10, 2020
Mi scusi, ma la Ildegarda non usava il lievito