Quando queste enigmatiche creature venivano sognate come
belle ed irraggiungibili, si racconta che amassero
vestirsi di rosso, ornarsi con pesanti collane legate al collo e
lucenti pietre, si narra che portassero un fazzoletto
finemente ricamato che ricadeva sulle spalle, coprendole.
Ricchi i loro abiti, preziosi i loro corpetti, che mostravano
solamente quando richiamate dalla musica del ballo tondo,
discendevano dalle loro rocche e domus, per mischiarsi
con gli umani. In alcuni casi si mostravano la notte, visto che
la tradizione ricorda che la loro pelle fosse candida e
luminosa, similare a luna e che questa si sarebbe annerita
come il carbone se avessero azzardato nel mostrarla al
sole. E nella notte, come piccole lune, i loro abiti, e le loro
carni risplendevano, così come le figlie di Diana, signora
dell’astro che regna in cielo, avrebbero dovuto fare.
Tratto da “Creature fantastiche in Sardegna”
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