Mito e archeologia in Sardegna si mescolano come colori che dall’incontro regalano una tinta che profuma di buono e ricorda l’estate. Meravigliosa.
[adsenseyu1]
A notte fonda come al solito scrivo. Il ticchettio dei tasti pigiati con un poco di enfasi ovattata dal sonno mi conforta. Immagino sarebbe stata ben altra cosa se avessi avuto a disposizione, al posto di un notebook una meravigliosa macchina da scrivere.. o una matita e un foglio. Chissà che colore avrebbe preso la carta allora..
E’ notte. Non dimentichiamolo. Alzo l’occhio al cielo. Dalla mia stanza posso vederlo. Ne ho la certezza perché al centro del blu notte vedo l’opale di luna. Penso che di Tanit, in questa mia scrivania confusa, non ho mai lasciato notizia. Penso che avrei dovuto visto che ha dato vita al mio logo. Penso che sia arrivato il momento.
[adsenseyu1]
Tanit è la signora della fertilità , dell’abbondanza, dell’amore e della fortuna. Passionale ha simbolo di luna e di triangolo. Arriva in Sardegna con il rumore delle navi di Cartagine che approdano sulle spiagge Sarde. Rumore d’impatto. Di legno contra sabbia. Di uomini che sbarcano. Di lotte per il predominio. Di morte per non piegarsi al conquistatore. Lei sbarca e lo fa silenziosamente. No, non è sola. Accanto a lei Baal-Hammon. E’ suo marito. La accompagna in ogni dove, e sappiate che i due hanno viaggiato, tanto a lungo quanto è grande il mediterraneo. Ai sardi piacque da subito. Incisero di lei sulla pietra, dalla quale non si sarebbe più svincolata. Oggi noi possiamo ancora accarezzare quei solchi antichi con l’indice e immaginare di quando vennero impressi. Venne rappresentata più o meno così.. un triangolo alla base, una retta di separazione, e un cerchio sormontato da una mezza falce. Figura di donna. Simbolo geometrico che in se racchiudeva significati arcani. La ritroviamo nelle sepolture capovolta. La ritroviamo nel tempio che si dice di Tanit a Nora. La ritroviamo nel pozzo sacro di Paulilatino. La ritroviamo la notte, quando guardiamo il cielo..
Claudia
Leave a Reply