Niente è tiepido nell’isola dei sardi, mai i colori del cielo, i frizzanti riflessi del mare o i tinteggi della terra. Di rado le temperature che più spesso avvolgono in torridi caldi senza tregua o in freschi turbinii di maestrale che sibilano fra i capelli del viaggiatore, trattenendolo.
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E’ la smania incontrastabile dell’andare a far muovere i primi passi, è la celata sensazione che il tempo non sarà mai sufficiente a rendere necessario un ritmo serrato nella scoperta, più ancora è l’assuefazione al divino, allo sconosciuto che impone a chi viaggia, che mi ha imposto di andare lontano, lontano… con una sete che non c’è acqua che potrà calmare, ma solo paesaggi, scorci segreti, pietre antiche, lidi profondi.
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