Claudia Zedda a Pula

Ci sono serate che ti si incastrano nel cuore, come un ramo corallo si incastra su una pietra, nel fondo colorato di Mare e lì rimane, per lunghi decenni. La serata di ieri è stata densa, intensa, importante per la mia crescita di donna, di madre, di scrittrice.

E non è stato solo per il pubblico silenzioso, attento, che ormai mi segue ovunque vado, e non è stata solo per l’organizzazione precisa e professionale, e non è stato solo per il luogo, suggestivo e rilassante.

Tutto è stato perfetto per merito della donna che avevo accanto, Federica Ginesu, spumeggiante, giovane, bella, dotata di una costanza e di una forza, di una determinazione che forse deve ancora scoprire pienamente e così radicata in lei ma che si sente.

Tutto è stato dolcissimo per via di una giovanissima donna dagli occhi fieri che per prima mi ha chiesto di firmare un autografo. La sua penna d’oro e cuori mi ha ricordato quella che io, moltissimi anni fa utilizzavo per scrivere i miei diari. Conquisterà il mondo quella giovane donna, quella bambina, e il mio piccolo libro forse potrà esserle di sostegno.

Tutto è stato dolce per via delle amiche presenti e assenti, che pure si sono sentite, che le donne anche questo sanno fare, ricordare, raccontare.

Tutto è stato indimenticabile perché davanti e accanto a me avevo tante bambine e bambini coraggiose/i (e il termine lo prendo in prestito da Federica) che cambieranno il mondo.

Vi abbraccio con le parole, vi abbraccio con il sorriso, vi abbraccio con la speranza. Grazie.

 

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