Claudia Zedda

Lo sai che ho un grosso, grosso, grosso problema con segni, simboli e significati nascosti no? Quindi alla fine mi sono convinta: ti porto con me in questo mondo favoloso.

Come preannunciato su Telegram, da oggi iniziamo con la nostra rubrica Lunedì Simbolici.

Userò questa rubrica per approfondire argomenti che amo immensamente e per promuovere i seminari che ugualmente amo immensamente. In questo modo anche chi non potrà partecipare, avrà modo di saperne qualcosa di più.

Mi pareva doveroso cominciare dal principio: dagli Antenati.

Gli antenati

Sono quelli venuti prima, sono quelli che rappresentano tutto ciò che è stato, sono quelli che hanno lasciato dietro di sé tracce e legami di parentela.

Nel bene, nel male tutti siamo dei nostri antenati. Sono altri rispetto a noi, sono noi.

Li temiamo e li invochiamo riconoscendo loro un immenso potere. Da sempre ne conserviamo reliquie: terra da loro calpestata, oggetti rituali o quotidiani che diventano amuleti, denti, capelli (ancora oggi dei nostri bambini conserviamo il primo taglio di capelli, e tutti i dentini che il topino o la fatina hanno prima festeggiato e poi abbandonato alla nostra custodia), ossa.

L’essenza e la potenza dell’antenato, si ritiene, dorme nelle reliquie: avendole accanto abbiamo vicino il loro potenziale. Abbiamo con noi gli antenati. Abbiamo con noi la nostra forza.

Pietre infisse nel terreno, bastoni sacri, alberi soprannaturali, statue reliquiarie sono note e condivise in tutto il mondo. La mia isola conosce le pedras fittas, le statue degli eroi dormienti poste a tutela delle reliquie (vedi Monte Prama), i bastoni sacri che custodiscono in loro la portentosa magia dell’antenato.

In Africa sono noti meravigliosi reliquiari in forma di statua, posti a tutela dei resti del defunto. Tutto ciò che gli si pone accanto diventa sacro e magico: erbe, piume, pietre.

I custodi di Wanjina in Australia consentivano il rinnovamento della natura e della cultura con la loro stessa presenza.

Nell’inconscio che è di tutti si condivide l’idea, fondata, che tutti noi abbiamo trovato la nostra strada guidati dai lasciti psichici e fisici dei nostri trapassati: li troviamo nel nostro quotidiano come segni nascosti, da scoprire.

Nell’inconscio che è di tutti è condivisa l’idea che è grazie ai nostri trisavoli se riusciamo a custodire equilibrio fra natura e oltre natura: la loro occulta mediazione è fondamentale. Non è un caso che in Sardegna si ritiene “che tornino” proprio quando il grano viene seminato. Sono loro che vegliano sulla germinazione, sulla rinascita, sulla vita ben rappresentata dal grano e da ogni cereale.

Ci raggiungono in forma di sogni, di immagini, ci dispensano conoscenza, ci pongono domande, ci mostrano una strada possibile. Vengono raccontati spesso come animali, come stelle, come ritmi in grado di riallinearci in armonia con il cosmo.

Vivono fuori dal (nostro) tempo, vivono nel tempo del sogno che è proprio delle pietre e delle piante e nel bene o nel male continuano ad influenzare la quotidianità dei propri discendenti.

Continuano ad esercitare potere. Continuano a vivere per mezzo di chi è venuto dopo e si prepara a diventare un buon antenato.

Se vuoi approfondire il discorso “Antenati” ti invito a seguire i due seminari Janas Academy a loro dedicati.

Antenati: erbe e rituali – 1 Novembre 18,30 |20, 30

Antenati: la forza nelle tue radici – 5,6,7,12,13,14,15 dicembre 20,00 |21,30